Manutenzione ordinaria di tetti e coperture: le regole

Manutenzione ordinaria di tetti e coperture

Manutenzione ordinaria di tetti e coperture

Il tetto è una parte fondamentale nella struttura di un edificio. Consente non solo di completare la struttura da un punto di vista estetico, ma anche di garantire l’integrità dell’immobile. Richiede dunque una particolare cura per far sì che sia stabile e che si mantenga nel tempo. Per questo motivo è importantissimo ricorrere alla manutenzione ordinaria del tetto, una operazione basilare e indispensabile.

Tetto,  l’importanza della manutenzione ordinaria

Per prima cosa è utile sapere che il tetto è costituito da diverse parti: la struttura, l’isolamento, l’impermeabilizzazione, il manto di copertura e la lattoneria, ovvero i canali di gronda e i pluviali. La manutenzione ordinaria comprende una serie di interventi che vanno svolti con regolarità. Si tratta di piccoli e grandi accorgimenti che possono apparire banali, ma che hanno un ruolo chiave per salvaguardare la vita del tetto. Ad esempio è importante controllare con regolarità che non si siano spostate delle tegole, pulire le grondaie da impedimenti come foglie secche e residui, oppure valutare l’impermeabilizzazione di tutta la superficie.

Manutenzione ordinaria: definizioni e regole

Secondo l’art. 6 del D.P.R 380/2001 gli interventi di manutenzione ordinaria possano essere eseguiti senza necessità di titoli abilitativi, perché rientrano nell’attività edilizia libera. “Fatte salve le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali – si legge -, e comunque nel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia e, in particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, di quelle relative all’efficienza energetica, di tutela dal rischio idrogeologico, nonché delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 […]”.

Ai sensi dell’art. 3 comma 1 lettera a) sono opere di manutenzione ordinaria “gli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie a integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti”.

Gli impianti tecnologici a cui fa riferimento l’art. 3 sono quelli di quelli di riscaldamento, quello elettrico, di gas cottura e idrico sanitario. Troviamo inoltre la canna fumaria, il condizionamento e il ricambio dell’aria. Per quanto riguarda le opere di riparazione, sostituzione e rinnovamento intende invece quelle di:

• ricostruzione, rinnovamento e sostituzione dei pavimenti interni ed esterni;
• rifacimento, riparazione e tinteggiatura delle pareti interne ed esterne;
• sostituzione, rinnovamento e riparazione di infissi interni ed esterni e inferriate o altri sistemi anti intrusione;
• riparazione sostituzione e rinnovamento di grondaie, di tubi e di pluviali;
• riparazione, integrazione ed efficientamento di impianti elettrici, a gas, igienico e idro sanitario.

Per quanto riguarda il tetto dunque sono opere di manutenzione ordinaria:

• Il rifacimento della guaina di impermeabilizzazione del tetto
• La sostituzione del manto di copertura del tetto
• La sostituzione delle tegole e dei coppi del tetto
• La riparazione del manto di tegole oppure della guaina
• La sostituzione di grondaie, pluviali e camini anche con dei materiali diversi
• Altri lavori di semplice riparazione del tetto.

Un pensiero su “Manutenzione ordinaria di tetti e coperture: le regole

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.